Un paradiso di 17mila isole

Indonesia

Prendete la Sardegna, la Sicilia, la Corsica, le Eolie e e poi ancora le Baleari, Capo Verde, Cicladi e Sporadi e non avrete fatto che un millesimo dell’Indonesia. Nel senso che lo Stato Asiatico etichettato con quel nome in realtà è l’insieme di oltre 17mila isole, ognuna diversa e più bella dell’altra. Ragion per cui non basterebbero sette vite per visitarla tutta.
Ecco perché andare in vacanza in Indonesia può voler dire tutto e niente. O meglio, sarebbe come dire: “Vado alle Canarie, a Creta, Cipro e Ponza”.
Quando andare in Indonesia? Chi sceglie di trascorrere lì le proprie vacanze estive, complice anche il fatto che, a differenza della Malesia e della vicina Thailandia, luglio e soprattutto agosto sono mesi caldi ma secchi, senza grandi acquazzoni, normalmente si indirizza verso quelle che sono le mete più turistiche e conosciute: Sumatra, ma soprattutto Bali e, un pochino in crescita negli ultimi anni, Lombok, ancora selvaggia e inesplorata e le famose Molucche, le isole delle spezie. Anche perché, problema tempo a parte, le distanze tra le isole non sono irrilevanti, necessitano di spostamenti in aereo lunghi e abbastanza dispendiosi.

Quando andare

La stagione migliore per visitare l’Indonesia

Le tante isole e la sua superficie molto vasta non permettono di unificare il clima in Indonesia che cambia da equatoriale e sub-equatoriale nella parte centro-settentrionale, a clima tropicale nelle isole situate più a sud.
Nella gran parte delle isole è presente un “clima di tipo equatoriale” con temperature alte tutto l’anno, umidità particolarmente intensa e costante e piogge abbondanti durante tutte le stagioni. In realtà in queste zone non esistono stagioni diverse tra loro, ma ci sono dei mesi un po’ meno piovosi, e sono quelli tra maggio e settembre.
Le precipitazioni fortunatamente non raggiungono mai intensità cicloniche vista la lontananza dagli influssi monsonici più violenti.
Nella zona più a sud, Jakacarta, Bali e nelle isole vicine all’Australia, si possono distinguere due stagioni, una più umida da novembre a maggio con forti piogge, ed una stagione relativamente secca e meno piovosa da giugno ad ottobre. Le precipitazioni si riducono di molto soprattutto nelle isole più vicine all’Australia.
Pertanto il periodo migliore per un viaggio in Indonesia è sicuramente durante la nostra estate, tra luglio e agosto.

Bali

L’isola degli Dei

Bali, soprannominata l’Ibiza d’oriente, è una delle oltre 17mila isole nell’arcipelago dell’Indonesia e si trova a soli 2 km dall’estremità orientale dell’isola di Giava e a ovest di Lombok. L’isola ha circa 4 milioni di abitanti, misura 144 chilometri da est a ovest e 80 chilometri da nord a sud.
E’ la più importante meta turistica indonesiana. Il turismo è concentrato prevalentemente nella pianura meridionale, dove sorgono le località di Kuta, Sanur, Jimbaran, Seminyak e il nuovo insediamento di Nusa Dua.
Il termine “paradiso” è molto usato a Bali e non senza motivo. La combinazione di un popolo amichevole e ospitale, una straordinaria cultura infusa di spiritualità e le spettacolari spiagge meta di surfisti e appassionati di immersioni subacquee hanno reso Bali la più importante meta turistica dell’Indonesia, senza rivali. L’80% di chi viene in Indonesia visita solo ed esclusivamente Bali.
La fama però ha anche un altro lato: come molti posti della parte meridionale dell’isola, la un tempo paradisiaca Kuta è degenerata in un concentrato di cemento, bagarini e truffatori che si guadagnano da vivere cercando di spennare i turisti. L’isola ha avuto una non voluta notorietà anche per gli attentati terroristici del 2002 e 2005, ma è comunque riuscita a mantenere la propria magia. È una destinazione che ha qualcosa da offrire a tutti e anche se ha un volume di visite davvero enorme resta tranquilla e pacifica. Se volete fare un’esperienza più tradizionale e vicina ai costumi locali evitate la costa meridionale.
Tenete presente che Bali è visitata soprattutto tra agosto e settembre e nel periodo di Natale-Capodanno. Gli australiani la visitano durante le vacanze scolastiche all’inizio di aprile, alla fine di giugno e alla fine di settembre, mentre i turisti che vengono dalle altre parti dell’Indonesia la visitano durante i periodi delle feste nazionali. Al di fuori di questi picchi stagionali Bali è sorprendentemente tranquilla e si possono trovare buoni affari per quanto riguarda gli alloggi.
Vicino a Jimbaran, sull’istmo che collega la parte più meridionale dell’isola, sorge l’aeroporto internazionale Ngurah Rai. Seminyak è la parte più moderna, modaiola e lussuosa insieme a Nusa Dua. Kuta è la meta più ambita dai surfisti mentre a Ubud si ritrova serenità e l’inimitabile spirito balinese. La penisola meridionale di Bukit è la zona più arida dell’isola ma vanta numerose spiagge nascoste e reef per i surfisti più coraggiosi. Il nord dell’isola è indicato per chi cerca pace, inoltre offre i migliori fondali marini da snorkeling. A est di Bali si trova Nusa Lembongan, tranquilla isola di coltivatori di alghe marine dove si respira ancora un’atmosfera ormai dimenticata.

Muoversi a Bali
In auto e in moto
Se soggiornate a Kuta o dintorni, il modo più semplice e divertente per spostarsi è affittare un ciclomotore che, considerato il traffico caotico la guida noncurante degli abitanti locali, va guidato con la massima prudenza.
Dovete essere provvisti di permesso di guida internazionale da richiedere presso la Motorizzazione o di una patente provvisoria che è possibile fare sul posto (chiedete al noleggiatore), portare sempre il casco e rispettare le regole della strada con la circolazione per la guida a sinistra. La polizia è costantemente a caccia di turisti ai quali affibbiare multe per ogni motivo possibile (in primis la mancanza del permesso di guida), che vengono riscosse immediatamente e messe al sicuro dagli agenti nel proprio portafogli (solitamente 50.000-100.000 Rp).
A Bali si guida tenendo la sinistra. I noleggi di auto e moto sono molto diffusi, ma pensateci bene prima di mettervi nel traffico dell’isola perché le regole della strada non sono particolarmente rispettate. Prendete in considerazione l’idea di affittare una macchina con autista in modo da rilassarvi, stare più sicuri ed evitare di perdervi.
Prendere a noleggio una moto o uno scooter può essere un’esperienza spaventosa ma affascinante. In genere sono dei 125cc, alcuni con cambio automatico, Nelle zone fuori dalle aree turistiche del sud, la moto è un ottimo sistema con cui visitare l’isola, ma nel sud di Bali, con il traffico caotico, le possibilità di fare un incidente aumentano.
Muoversi a Bali
In autobus
La compagnia di autobus Perama è adatta a chi viaggia in economia a Bali e non solo, e ha uffici in tutte le principali mete turistiche dell’isola .
Ci sono altri bus-navetta tra le più famose mete di Bali, economici e affidabili. Controllate i servizi pubblicizzati (impossibile non trovarli) e prenotate con un giorno di anticipo.
I Bemo sono dei minivan e sono un mezzo molto comodo e “tradizionale” per spostarsi attraverso Bali, anche se nel sud dell’isola ormai hanno lasciato posto ai taxi. Le tariffe per un bemo sono molto convenienti, ma gli autisti spesso insistono sul fatto che i turisti debbano pagare l’intero veicolo e in tal caso chiedono un prezzo che è l’equivalente di un taxi o anche di più.
Muoversi a Bali
In taxi
I taxi sono abbastanza economici rispetto a noi, dipende con quale frequenza vi spostate e per quali destinazioni, per visitare l’isola. Se siete surfisti, invece, il noleggio di un’auto o di un motorino è la scelta migliore, quest’ultimo viene provvisto con uno speciale supporto laterale per il trasporto della tavola.
Muoversi a Bali
In bicicletta
Spostarsi in bicicletta è un altro modo per visitare l’isola e un’esperienza davvero diversa. Dovete portarvi il vostro mezzo oppure comprarne una. C’è un negozio ben fornito a Denpasar, ma è più indicato per biciclette da corsa e mountain bike. Il noleggio bici invece è largamente diffuso negli alberghi e in genere è gratuito. Se il traffico caotico potrà sembrare un problema all’inizio, in pochi giorni ci farete l’abitudine, specie una volta usciti dal caos della zona sud di Bali.

I templi di Bali

Innumerevoli e dal design unico

L’attrazione turistica più conosciuta di Bali è rappresentata dagli innumerevoli templi hindu. Ad ogni villaggio è richiesto per la legge “adat” di costruire e mantenere almeno tre templi: il “pura puseh” (tempio dell’origine) situato nel lato kaja (puro) del villaggio, il pura desa (tempio del villaggio) al centro della zona dove si svolgono le attività quotidiane, e il pura dalem (tempio dei morti) nella zona kelod (impura). I villaggi più ricchi possono avere anche più di tre templi, e in più tutte le aree familiari hanno un qualche tipo di tempio.
I nove templi direzionali (kayangan jagat) sono i più grandi e sono posizionati in punti strategici di Bali e sono disegnati per proteggere l’isola e i suoi abitanti dalle forze oscure. Pura Luhur Uluwatu (Uluwatu Temple), all’estremità meridionale di Bali è di facile accesso e per questo molto famoso così come Tanah Lot. Per i balinesi, il “tempio madre” di Besakih sui pendii del Mount Agung è il più importante di tutti i nove. Gli altri sette templi direzionali sono Pura Ulun Danu Bratan, Pura Ulun Danu Batur, Pura Pasar Agung, Pura Lempuyang Luhur, Goa Lawah, Pura Masceti e Pura Luhur Batukaru. Sono tutti posizionati o su alture scoscese o in prossimità dell’acqua, una chiara indicazione della zona da dove sorgono le forze oscure secondo la cultura locale.
Il design dei templi di Bali è una questione complicata che lascia perplessi molti visitatori. La geografia del luogo ha un’influenza fondamentale sull’aspetto delle costruzioni e per questo due templi sono raramente uguali. Tutto quello che si vede, sia esso un elemento decorativo o strutturale, ha una funzione specifica e ben studiata di natura terrena o spirituale. Ci sono poi elementi comuni alla maggior parte dei templi che sono sempre divisi in tre cortili: jaba (il cortile esterno) , jaba tengah (quello di mezzo) e jeroan (interno). Ciascuno ha al suo interno varie strutture e decorazioni di diversi livelli di importanza.
I tetti a strati di paglia nera che vedete sui templi sono fatti con una fibra di palma, un materiale che non si può usare per altri edifici. La struttura a strati simile a una pagoda viene chiamata meru (dal nome del monte sacro Mount Meru (Mahameru), la casa degli dei), i più spettacolari possono avere addirittura 11 strati. Il numero degli strati è sempre dispari.
L’entrata del tempio è sempre nel punto kelod del complesso (“lontabna da Mount Agung) ed è di solito una specie di cancello. Questo porta al jaba che è il dominio degli umani e delle cose terrene. Il jaba contiene solo decorazioni minori, vi si tengono alcune danze celebrative in alcune feste vengono allestiti i banchi con il cibo. Ai turisti che non sono hindu viene quasi sempre concesso di visitare questa parte del tempio.
Per entrare in un tempio dovete essere vestiti in modo appropriato con un sarong, una specie di pareo, e una fascia. Questi si possono affittare nei templi più grandi e più visitati dai turisti (di solito è incluso se pagate per entrare, altrimenti vengono chieste poche migliaia di rupie), ma è meglio prenderne uno per tipo appena arrivati e usarli durante tutto il vostro soggiorno.

Curiosità

Notizie utili per chi è in partenza

Ubud. Consigliamo subito di affittare le bici, e visitare la monkey forest (ci sono le scimmie biricchine che girano liberamente tra i turisti) e poi raggiungere il centro di ubud per girare tra i negozi e visitare il palazzo e magari capitare nel momento della danza Legong e Barong. Poi visitarele risaie di Tegallalang, il tempio Tirta empul la grotta dell’elefante e Mas con il suo artigianato.
Noleggiare il motorino (guida a sinistra) è consigliato ed economico. Si fa il pieno con 1 euro! Unico inconveniente lo smog e il rischio di scottature nelle parti scoperte. Ecco perché i balinesi hanno tutti le felpe nonostante 35 gradi)
I balinesi sono davvero ospitali, sempre sorridenti e pronti ad aiutarti ed è affascinante vedere la loro cultura e il loro modo di vivere
Il costo della vita è veramente basso, per mangiare nei tipici warung con cucina tipica (nasi goreng, mie goreng, nasi campur ecc,) prezzo medio di un piatto circa 2 euro mentre con 5 euro alle Isole Gili si riesce a mangiare pesce fresco scelto da noi cotto alla griglia (barracuda buonissimo!)
Bali è il paradiso per chi ama le SPA, e qui si possono trovare tutti i tipi di trattamento possibili. Il massaggio del corpo balinese lulur con erbe e spezie, in genere si fa prima dei matrimoni ed è molto popolare. Il massaggio balinese in genere è fatto con olio e implica lunghe manipolazioni. A differenza dei costi esorbitanti dell’occidente, a Bali i i massaggi hanno costi molto bassi e i turisti dovrebbero approfittare di un simile lusso
Bali ha alcuni dei centri yoga e centri benessere migliori del mondo. Potete trovare lezioni di yoga di ogni livello in tutte le zone turistiche. I migliori centri si trovano a Ubud e Seminyak. Tra i più importanti vanno ricordati il “Bali spirit” e “SBC Yoga Teacher Trainings”
Ci sono diverse sorgenti termali da scoprire a Bali. Una di queste, sulla costa settentrionale vicino a Lovina, è quella di Air Banjar, dove alcune fenditure nella roccia lasciano sgorgare acqua calda direttamente nelle piscine circondate da giardini lussureggianti. Un’altra è a Toya Bungkah sulle rive del Lake Batur, sulle montagne a est.

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