La terra dei contrasti

Namibia

La Namibia è una meta che ha tutte le carte in regola per far innamorare di se il viaggiatore grazie ai suoi spazi illimitati e le bellezze a perdita d’occhio che la rendono una delle realtà predilette del continente nero.
Il suo fascino è strettamente legato alla natura,la quale grazie ad un sapiente mix di paesaggi (quasi il 14% dei territori del Paese è zona protetta), le hanno fatto attribuire l’espressione “terra dei contrasti” perché per le sue molteplici dimensioni ambientali e culturali è un vero e proprio mosaico di lingue ed etnie là dove, ad alternarsi, l’aridità del deserto del Namib, il più antico della Terra, le dune color rosso fuoco di Sossusvlei o ancora pianure ondulate, altopiani, spettacolari formazioni geologiche, splendide riserve fino ad arrivare alle coste disabitate che si tuffano sull’Oceano Atlantico, un puzzle di colori ed emozioni in grado di lasciare il segno, nel cuore e nella memoria di ogni visitatore.
È una delle nazioni più giovani del mondo, avendo ottenuto l’indipendenza dal Sudafrica nel 1990. Il nome di Namibia, che deriva dal deserto del Namib, la vasta area che caratterizza gran parte del paese, fu scelto come etimo neutrale per evitare diatribe tra le varie etnie.
La Namibia è uno dei paesi africani meno popolati e si stima che abbia circa 2.200.000 abitanti. Questo è dovuto al fatto che è il paese più arido a sud del Sahara. L’economia è concentrata sull’estrazione mineraria, sul turismo, sulla pesca e agricoltura. Namibia è anche uno dei principali produttori mondiali di diamanti.
Secondo le statistiche elaborate dal WTTC, gli italiani figurano al quinto posto tra gli europei che ogni anno visitano la Namibia preceduti da tedeschi (primi in classifica), britannici, olandesi e francesi e lasciando alle loro spalle scandinavi, svizzeri, austriaci e finanche australiani.
A determinare le fortune turistiche del paese gioca anche il fatto che tra i mesi consigliati per una visita figura anche quello di agosto, il solo durante il quale i comuni mortali possono disporre di ferie.
La Namibia costituisce anche il trampolino di lancio per i parchi naturali del Botswana e, per chi è disposto a macinare più chilometri, fino alle celebri Cascate Vittoria sul corso del fiume Zambesi.

Quando andare

La stagione migliore per visitare la Namibia
Clima gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Massime (°C) 28 27 26 25 22 20 20 22 26 27 29 30
Minime (°C) 20 18 17 15 11 8 7 10 15 17 20 21
Precipitazioni (mm) 14 14 11 8 3 1 1 2 2 4 6 12

Il periodo che va da maggio a ottobre è quello più indicato per una visita perché corrisponde alla stagione asciutta. Molte strade non asfaltate sono percorribili con una normale berlina, zanzare e altri insetti nocivi sono meno fastidiosi.
Da giugno ad agosto decorre l’inverno australe con temperature attestate su valori miti. Nelle zone interne il caldo si fa sentire fin da ottobre mentre ad agosto le notti sulla costa sono sicuramente fredde e di giorno si è avvolti dalle nebbie. Comunque non bisogna rammaricarsi! In Namibia il bagno in mare è un’esperienza “raggelante” persino in piena estate (gennaio) a causa della corrente fredda del Benguela e dei venti che d’estate soffiano a una velocità media di 40 km/h creando un moto ondoso che intimorirebbe anche il più esperto dei surfisti.
Date le forti escursioni diurne, sarete obbligati a mettere in valigia qualche capo di abbigliamento più pesante, come pile e giacca a vento.

I grandi parchi nazionali

Etosha e Skeleton Coast
Da non perdere
Parco nazionale Etosha
Uno dei più belli e famosi parchi d’Africa, è consigliato comprare la mappa dettagliata dell’Etosha, il parco è grande ma c’è un’unica arteria principale che lo taglia longitudinalmente a metà con tante stradine laterali, alcune di queste portano alle pozze, artificiali o non, e solo lì potrete vedere tanti animali ammassati insieme, elefanti, rinoceronti, gazzelle, orici, giraffe, kudù, zebre. Non potete non visitate il Pan Etosha un lago salato, dove il bianco scompare all’orizzonte.
Un rischio
Parco nazionale della Skeleton Coast
A seconda del periodo in cui viene percorso, può diventare deludente. Consiste in una strada dritta che corre lungo la costa ma dei relitti delle navi a volte non c’è neanche l’ombra, del resto la battigia è lunga più di 2 chilometri e il mare si vede lontanissimo.

Fauna

Un patrimonio mondiale inestimabile

I grandi animali presenti in Namibia sono l’elefante, il rinoceronte, la giraffa e il bufalo, ma anche il leone, il leopardo e il ghepardo. Vi sono otto specie mammifere endemiche – l’impala dal muso nero, il gerbillo e sei tipi di pipistrelli – mentre il Deserto del Namib è famoso per i suoi animali che vivono nelle dune sabbiose, di cui 30 sono specie endemiche.
Le specie di mammiferi a rischio di estinzione sono il Licaone, il Rinoceronte nero, il Leone, l’antilope Puku, l’oribi e l’antilope waterbuck. Vi sono oltre 20 specie di antilope, dalla più grande, l’eland, alla più piccola, il Dik-dik del Damara. In tutto il Paese si possono trovare molti piccoli mammiferi, quali la mangusta e lo sciacallo, di cui certi rari, quali il formichiere e il tasso.
Per i volatili invece oltre 630 delle 887 specie regionali sudafricane sono state osservate in Namibia. Fra queste, circa 500 specie si riproducono localmente, mentre le altre sono specie migratorie. 11 specie sono endemiche, vale a dire, oltre il 75 % della popolazione totale mondiale della specie si trova in Namibia. Le specie endemiche sono l’Herero chat, il Rockrunner, il bucero Monteiro e la sterna del Damara (99%). L’aquila pescatrice africana figura anche nello stemma Namibiano.
I turisti sono particolamente attratti dal socievole uccello tessitore, che costruisce nidi comuni in cui diverse centinaia di uccelli vivono insieme. Insomma un patrimonio mondiale inestimabile!

Curiosità

La duna più fotografata del pianeta

La Namibia vanta il primato della comunità allo stato brado più numerosa di ghepardi, con una media di 2500 mammiferi. Che dire dei pipistrelli? Qui si trovano alcune specie endemiche ed esclusive del luogo nella grotta di Arnehm, situata a circa 125 chilometri da Windhoek, il più grande complesso sotterraneo della Namibia, lungo 4,5 chilometri. Parlando di profondità, a 60 metri sottoterra, in quel di Hariseb, si trova il più grande lago sotterraneo del mondo dall’evocativo nome di “Respiro del Drago”.

dune del desertoIl Deserto del Namib è conosciuto come il più antico deserto del pianeta. Le dune rosse di Sossusvlei, che ne fanno parte, lo rendono uno dei luoghi più suggestivi del pianeta. La loro colorazione rossa deriva dalla presenza di ferro nella sabbia che subisce un processo di ossidazione. Alcune di queste dune sono le più alte del mondo come ad esempio la duna Big Daddy, o Duna 7 che raggiunge a seconda del vento i 380 metri di altezza. La Duna 45 invece, grazie alla sua sinuosa forma a S, è conosciuta come la duna più fotografata del pianeta.

La pianta Welwitschia Mirabilis è un fenomeno unico di interesse botanico mondiale, essendo endemica del deserto Namib e considerata una delle più antiche piante viventi conosciute.

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