Un angolo di mondo pieno di storia che ha affascinato navigatori, pirati e viaggiatori, luoghi unici che hanno ispirato film, poeti e pittori. Qualcosa di straordinario a molte ore di volo dall’Italia, ma una volta atterrati in Polinesia è subito magia
Un viaggio in Polinesia accarezza l’animo
Andarci in viaggio di nozze diventa una magia!
Perché molti sposi chiedono la Polinesia per la loro luna di miele?
La risposta è semplice, perché è unica! Sicuramente per noi lontana e dispendiosa, per questo l’occasione delle nozze la rende possibile, magari abbinata a un tour negli Stati Uniti oppure da sola, girando con calma alcune delle tante isole note a tutti come Bora Bora o Moorea o perdendosi nelle più insolite come Raiatea e Tikehau. Puoi consultare un esempio di viaggio di nozze in Polinesia cliccando qui.
La Polinesia Francese è una destinazione unica per i suoi meravigliosi paesaggi. I favolosi scenari catturano lo sguardo dei viaggiatori già dall’aereo con il suo mare piatto, turchese e smeraldo che ammalia a prima vista. Un’infinità di isole si aprono verso l’oceano blu come una sfilata di spiagge bianche e fondali variopinti che fanno da cornice a questa morfologia perfetta e incontaminata.
Le isole dell’arcipelago polinesiano si trovano nel sud del Pacifico e occupano un’area di 4 milioni di chilometri quadrati: una superficie vasta quanto l’intera Europa! 5 sono gli arcipelaghi: le isole della Società, le isole Tuamotu, le isole Gambier, le isole Marchesi e le isole Australi. Un totale di 118 isole di cui 14 ancora disabitate. Ci si potrebbe fare un pensierino!
Ospitalità
Il popolo polinesiano è molto ospitale. Nella loro cultura l’ospitalità ha un ruolo fondamentale. Infatti è di uso comune avere un welcome polinesiano all’arrivo in aeroporto, ovvero un’accoglienza colorata e danzante che quasi sempre include un piccolo pensiero per ogni viaggiatore che arriva sull’isola.
La perla nera, quella vera non il vascello di Jack Sparrow
La Pinctada Margaritifera è l’ostrica che da vita alla madreperla simbolo di questi luoghi. L’ostrica secerne naturalmente dei pigmenti neri che donano a queste bellissime perle il loro colore caratteristico. In questa regione la perla è coltivata dagli anni 60. Naturalmente la perla è il risultato di una reazione che avviene all’interno di un’ostrica quando vi si inserisce un corpo esterno. Questo risultato viene qui realizzato in maniera indotta. Sono molto rare e pregiate perché solo il 25% delle ostriche coltivate hanno un esito positivo.
I tatuaggi polinesiani
I tatuaggi fanno parte dell’identità culturale ma’ohi l’antico nome del popolo polinesiano. Secondo le leggende i Mahoi usavano questa forma estetica per compiacere Ta’aroa, il dio onnipotente, i cui figli venivano tatuati per sedurre le loro sorelle. I disegni simboleggiano l’appartenenza a una specifica comunità o l’appartenenza a una specifica area geografica.
Tahiti tra ispirazione e rifugio
Nella pittura come nel cinema, la Polinesia Francese ha da sempre sedotto gli artisti e, ancora oggi, è difficile resistere al suo fascino. Remote, selvagge, discrete e ospitali, le Isole della Polinesia sono da tempo il buon retiro per chi cerca relax e tranquillità lontano dalla frenesia dell’Occidente. Tanti i personaggi famosi che hanno scelto di trascorrere parte dell’esistenza negli arcipelaghi della Polinesia Francese. I più illustri? Paul Gauguin e Marlon Brando, che tra Tahiti e Tetiaroa decisero di passare gli ultimi anni della loro vita.
Per Paul Gauguin le isole della Polinesia furono la patria durante gli anni più fecondi della sua carriera. Arrivò a Tahiti nel 1891 con una missione ufficiale del governo francese per poi trasferirsi, successivamente, alle Isole Marchesi. A Hiva Oa il pittore visse gli ultimi due anni della sua vita e proprio lì venne sepolto, nel cimitero di Calvaire ad Atuona.
Durante il soggiorno nelle Isole Marchesi, Gauguin dipinse alcune delle sue opere d’arte più famose, ispirandosi alla vita quotidiana dei polinesiani ma anche a leggende e antiche tradizioni religiose. Merito dell’atmosfera: si dice che Gauguin cercasse, a Hiva Oa, la “pace interiore personale”, ispirato dalla luce che ogni mattina, al sorgere del sole, avvolge l’isola. Una luce incredibilmente pura da far sentire chi ne è avvolto parte dell’eternità.
Anche il celebre attore americano Marlon Brando scelse la Polinesia Francese come rifugio segreto dopo avervi girato il film “Gli ammutinati del Bounty”. In particolare, il divo di Hollywood mise radici a Tetiaroa, alle isole della Società, circondato da un mare dalle mille sfumature del blu e distese di sabbia bianchissima. Oggi l’atollo appartiene alla famiglia Brando, che ha deciso di costruire un eco-resort lussuosissimo progettato in modo da fondersi con la cultura polinesiana e, in particolare, con l’ambiente circostante. Un luogo magico, tanto da essere stato, per molti secoli, il luogo di vacanza prediletto dai sovrani di Tahiti.
La Disney sbarca in Polinesia
Con il successo di Oceania e la sua protagonista Vaiana, eroica ragazza che affronta il mare e le sue insidie per restituire serenità al suo popolo, la Polinesia è entrata nelle camerette di tutte le bimbe del mondo. La storia è ambientata sull’isola di Motu Nui che in realtà è la più grande delle tre isole situate poco più a sud dell’isola di Pasqua. Ma le immagini, i tatuaggi, la fisionomia dei personaggi, abiti e la tradizione della navigazione riportano inequivocabilmente nella Polinesia Francese.
Programmare un viaggio in Polinesia
Un lungo volo che può essere spezzato
Per raggiungere la Polinesia Francese è necessario effettuare almeno uno scalo. Generalmente viene effettuato in Francia o in America, quindi si può decidere di fare una tappa anche negli USA per ridurre i tempi di volo. Per esempio: Roma – Los Angeles con un volo diretto di 13 ore e Los Angeles – Papeete con un’altra tratta da 8 ore e mezza. Le isole dell’arcipelago polinesiano sono collegate dalla compagnia aerea Air Tahiti che offre un servizio regolare verso 46 isole mentre le altre isole sono raggiungibili via mare.
Quando partire per la Polinesia
Diversi sono gli arcipelaghi e diverse le condizioni climatiche. Le Isole Marchesi sono più soggette a precipitazioni nella nostra estate, le Tuamotu sono generalmente meno piovose delle isole della Società. Ma in Polinesia fa caldo tutto l’anno, anche se a luglio e agosto potrebbe esserci vento più fresco e teso con massime di 25-27° nei giorni più ventilati, mentre a gennaio si superano spesso i 30° e il vento si attenua. Nel nostro inverno in Polinesia è estate le ore di luce sono di più e le giornate sono più lunghe: a dicembre 13 ore di luce contro le 11 ore di giugno.. Insomma se state progettando un viaggio in Polinesia, sappiate che ogni momento dell’anno può essere un periodo buono.
Dove dormire in Polinesia
Sono molteplici le soluzioni alberghiere che possiamo trovare in Polinesia dalle pensioni ai resort lussuosi con overwater e piscine a sfioro. I costi variano e sono per tutte le tasche partendo però sempre da una base medio alta per i nostri standard.
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